“La conferma c’è stata, abbiamo vinto su tutti i fronti, hanno accolto tutte le nostre richieste e siamo soddisfatti, siamo contenti ed è stata una battaglia per la libertà di espressione. Un ’Fidatevi di me’ non fa giurisprudenza”. E raggiante Marika Cassimatis, avvicinata dal cronista dellAdnkronos: stamane iltribunale di Genova ha accolto il ricorso presentato dallex candidata sindaco del M5S di Genova, sulla cui candidatura il leader Beppe Grillo aveva posto il veto. Dopo linfinita udienza dello scorso venerdì, Roberto Braccialini, giudice della I sezione civile del tribunale di Genova, è arrivata la sentenza che ha anche annullato le due delibere con le quali la Cassimatis veniva esclusa e con cui Luca Pirondini era stato scelto per rappresentare alle prossime amministrative il M5S a Genova. “A questo punto ha poi commentato la Cassimatis ai microfoni del Tgcom24 – risulto la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle per le amministrative di Genova, essendo state accolte le istanze che avevamo presentato. Siamo molto contenti per questa vittoria e spero che ci sia un incontro di chiarimento con lo staff e con Beppe Grillo”. Nello specifico, come si legge dalla sentenza, in quanto garante del Movimento 5 Stelle, Grillo non ha “alcun potere di intervento nel processo di selezione delle candidature locali. Il Codice Etico nella parte in cui introduce la figura del ’garante’ del M5S, fa riferimento ai comportamenti richiesti ai portavoce dell’associazione nonché a coloro che sono stati eletti a cariche pubbliche, ma non concerne invece i semplici candidati alle elezioni locali”. Quindi in una altro passaggio, il giudice fa riferimento al ’capo politico’ del Movimento – figura presente nel Regolamento pentastellato al quale “è riconosciuto un ruolo di indirizzo e impulso particolarmente penetrante che però, proprio nella specifica materia della selezione delle candidature, non si identifica nel ’diritto di ultima parola’”. E infatti la decisione finale è affidata alle “deliberazioni/votazioni assunte dalle assemblee telematiche che il capo politico può convocare a sua discrezione nel rispetto delle forme e dei tempi statutari, le quali alla fine producono deliberazioni ’vincolanti per il capo politico del Movimento 5 Stelle e gli eletti’ sullo specifico oggetto delle candidature da sottoporre all’elettorato”. Avvicinato dallagenzia di stampa Adnkronos, Lorenzo Borrè, uno dei due legali della Cassimatis, ha commentato: “Io e l’avvocato Alessandro Gazzola siamo completamente soddisfatti, in quanto hanno trovato accoglimento totale entrambe le istanze che avevamo presentato, ovvero lo stop alla sospensione dal Movimento 5 Stelle di Marika Cassimatis e il ripescaggio della lista di Luca Pirondini. La patata bollente ora passa al M5S, che dovrebbe uniformarsi a quanto deliberato dal tribunale aggiunge ancora il legale – Il candidato legittimo è la professoressa Cassimatis e il Movimento dovrebbe darle il simbolo, la cui titolarità è della seconda associazione nata nel 2012, la quale ha tra le sue finalità statutarie proprio quella di consentire la candidatura delle persone scelte dall’associazione del 2009”.
M.